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La mia dinamica metamorfosale è dalla mia devozione al
Padre metamorfosale.
La dinamica è la mia devozione al Padre metamorfosale
che è metamorfosante noi umane creature. La sua dal piccolo
tendenziale è di piacere. La mia di necessità.
La mia mi fa uno dei suoi figli, uno dei suoi piccoli. La
piccolezza è da Lui; ogni grandezza, invece, è da Satana.

Dal mio nemico accetto di subire l’azione di morte fisica
e morale. La subisco con devoto silenzioso amore. Mi
sciolgo la morte viva dell’amore Paterno.
Sciogliendo la morte dell’amore la trasformo in vita. È la
mia metamorfosi creaturale. La mia metamorfosi è la
risurrezione della vita dell’amore e della mia corporea, è
la mia vera Pasqua, è la mia comunione di vita, è la mia
risurrezione, è la mia salvezza.
La assenza della mia metamorfosi è il farsi avanti della
mia terribile rovina. La mia sola è di necessità; quella del
creato e del creatore è metamorfosi di voluttà e di piacere.
Le concorrenti della mia sono:
a) Due persone: uno che odia, io che mi lascio odiare.
b) Due azioni: azione di morte fisica o morale; accettazione
di quella azione di morte.
c) Una dinamica: con devoto silenzioso amore.
C’è una dinamica di avvio e di compimento, e una dinamica
di percorso.
1) La dinamica di percorso è quella che si affianca alla
prima: è data dal mio Pneumatico silenzioso amore.
2) La dinamica di avvio e di compimento è la mia devozione
al Padre metamorfosale; è quindi la mia devozione
metamorfosale.
Per pulire il terreno mentale dei miei fratelli, devo fare
netta distinzione tra due cose: le devozioni e la devozione.
1) Le devozioni possono essere molte, e lo sono: esse
puntano prevalentemente a piegare in nostro favore una
potenza celeste, servono ad imbonirla, a renderla favorevole
al mio volere. Pretese egoistiche, alle quali Dio
e i santi fanno bene a non prestarsi per nulla.
2) La devozione è una sola, ed è talmente benefica da
risultare salvifica. La mia unica devozione è al Padre
metamorfosale. Essa mi ricollega direttamente a Lui,
mediante questi passaggi necessari: ‘Dalla mia metamorfosi
alla mia assoluzione, al subire con silenzioso
amore l’azione di morte fisica o morale, alla azione di
morte del mio nemico, alla morte viva subita dall’amore
Paterno nel mio nemico, alla metamorfosi Paterna’.
Ricollegando gli estremi: la mia metamorfosi viene
dalla sua (immediatamente), con derivazione mediata
dal mio fratello nemico. La dinamica della mia è la sua,
cui mi collego per devozione. È la vera che piega me
alla sua volontà metamorfosale. Lo rintracciamo brevemente,
ma lo faremo più ampiamente col secondo
tema: Satana chi è?
Dio è il piccolo eternale; lo è trinitariamente: è espropriazione,
è cessione, è personificazione di Figlio, è comunione
di vita. Non lo può essere di morte. Di qui il piccolo
tendenziale. La realizza con la sua azione metamorfosale.
Liberamente, con amore silenzioso e per pura devozione
al suo piccolo tendenziale, si riduce fino all’estremo concentrandosi
in potenzialità sviluppabili in tempi creativi
successivi. La espropriazione diventa espropriabilità. La
cessione diventa cedibilità.
La personificazione, concepibilità. La comunione di vita,
vivibilità; la vita si fa moribile. È la metamorfosi Paterna
che induce la Figliale mediante la generazione temporanea
del Figlio. La Figliale è dalla Paterna.
La creaturale umana è dalla Paterna. La sua è di voluttà o
di piacere, come la Figliale: piace al Padre farsi moribile.
Metamorfosi discendente per indurre la mia ascendente.
La mia è di necessità.
La voluttà me l’ha strappata Satana egoisticizzandomi
l’amore Paterno, per impedirmi la mia ascesa al Padre. La
mia è dalla sua, e aziona perfettamente la mia se io mi
piego alla sua. Senza devozione alla sua non ci può essere
la mia: ne è la dinamica. La mia mi fa così uno dei suoi
figli, uno dei suoi piccoli. La metamorfosi mi fa piccolo,
come la sua lo ha fatto piccolo. Solo i piccoli ascendono
con Lui. Ogni grandezza, invece, è da Satana.

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