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La forma del comando divino cede a una sostanza
Pneumatica crescente.
1) L’Antico Testamento è tutto comando. Sostanza è divina.
Forma minacciosa, no.
2) Il Nuovo Testamento: cala, fino a scomparire nella
identità del cristiano.
3) In me visuato, il comando si ferma fuori; non riesce a
portare la sostanza Pneumatica.

Anche l’autorità dobbiamo lasciarci odiare, con devoto silenzioso
amore? È scorrimento di noi stessi negli altri, ma non è
sacrificabile, perché ne abbiamo fatto un mezzo per appropriarci
di un altro, e servircene per la nostra comunione egoistica.
Le nuove generazioni sono cresciute nell’amore per sé
offrendosi l’enorme massa di piaceri che il progresso ha
messo in circolazione, comunicando con se stessi e scartando
ogni altra comunicazione. Vietato qualsiasi scorrimento di
autorità, e quindi rabbiosamente rifiutato qualsiasi comando:
prodotto specifico della nostra autorità. Noi abbiamo sempre
e solo puntato alla efficacia dei comandi: vogliamo essere
obbediti; e non ci siamo minimamente preoccupati di offrire
un aiuto valido per sciogliere e trasformare l’amore per sé,
per renderlo capace di accettare ciò che non piace. Non
abbiamo fatto nulla per una riduzione dei piaceri, neppure a
livello educativo. Abbiamo bandito la mortificazione da noi e
dai figli; la famiglia prosegue compatta sulla linea del massimo
di piacere conseguito. Conseguenza: opposizione crescente
ai comandi sdegnosamente rigettati: ora siamo chiamati
a produrre comandi sacrificabili, per un aiuto allo scioglimento
dell’amore per sé; ma noi rispondiamo con un odio
che sa solo di ferocia disumana. Bocciata la nostra autorità
che non è sacrificabile, bocciati i nostri comandi non sacrificabili.
Ma allora, risultano bocciati anche quelli di Dio? Se ci
sono, i suoi sono sacrificabili: pronti a lasciarsi sacrificare. In
Dio di sacrificale c’è ben altro dei comandi. Ma vediamoli.
Verifichiamo la cosa:
1) L’Antico Testamento: tutto comando di Dio.
a) Lo dicono i Dieci Comandamenti.
b) Lo dice un altro libro intero chiamato Deuteronomio:
Seconda Legislazione. Lo dice la sintesi dei comandi:
amerai il Signore, il prossimo. Il comando divino
ha una sostanza e una forma. La sostanza è divina;
la forma è umana, suggerita dalla condizione di
un popolo che si sentiva piccolo e che occorreva
guidare col comando tanto umano, la cui efficacia si
è affidata più alla paura e al terrore del castigo. Per
una adultera era comminata la lapidazione. La forma
minacciosa quindi non è di Dio. Questo non lo ha
comandato Dio, quindi.
2) Nel Vangelo i comandi non scompaiono, quando recano
miglioramento a quelli antichi: ‘Vi do un comandamento
nuovo’. Ma si riducono assai tanto, fino a scomparire,
al punto che quando Gesù presenta il vero cristiano
non compone alcun comando, ma lo propone
con un ‘se’ che equivale a libera scelta: ‘Se qualcuno
mi vuol seguire rinneghi, prenda...’.
Ma libera scelta di Lui si fa con duplice libera morte.
Non è che per fare comunione con Lui non sia richiesta:
‘se non fate il piccolo, non entrate nei cieli’. La duplice
morte non si impone, ma si propone unicamente.
3) Gli stessi comandi non ordinano tutto, ma soltanto qualcosa.
Quale comando mi ha detto di lasciarmi odiare
con devoto silenzioso amore, in ogni bene, finanche la
dignità umana, l’autorità, cosa che la Chiesa stessa va
affermando come non sacrificabile? Si fa bene a reagire
con rabbia religiosa, perché dalla fede dei comandi questo
non mi viene imposto. Ma per noi ora è esigenza di
vita e di salvezza, dal momento che il Padre nel nostro
visuato è proprio così. Non mi comanda dicendolo, ma
mi si dà da vivere, pronto a morire. I comandi divini
così detti, ormai volgono al termine, perché la novità del
Pneumatico visuato non lo può proprio assolutamente
contenere un comando. La forma viene meno, perché la
sostanza crescendo non la può più contenere. Verità che
brillerà: Dio non comanda con minaccia e castigo, ma si
dà da vivere, pronto a morire.

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