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Odio diversificato, per una metamorfosi sostanziale, completa,
perfetta e verticale. Odio comune per una sostanziale.
Odio religioso per una completa. Odio ecclesiale
per una perfetta. Odio dirigenziale per una verticale.
Gesù ha finanche legalizzato l’odio dirigenziale. Abbiamo
così gradazione metamorfosale diversa.

Il nemico nella mia metamorfosi svolge una funzione
mediana indispensabile.
a) La svolge col male che mi fa: da me accettato e subìto
con devoto silenzioso amore; mi scioglie l’odio
scoppiato, me lo trasforma in vita che scorrendo
giunge in dono ai miei fratelli: è la nascita del mio
perdono nell’atto di subire dal basso. Ogni odio
basta per una metamorfosi sostanziale.
b) A me serve la completa, non basta un odio qualunque;
occorre un odio marcatamente religioso. L’odio
si carica di motivi, talora prevalentemente religiosi,
tal’altra di motivi esclusivamente religiosi. Il nemico
svolge la sua funzione mediana con una qualifica
personale che è data da un odio religioso.
c) Con l’odio religioso non siamo ancora giunti alla
perfezione metamorfosale. Per conseguirla occorre
un odio ecclesiale. Che odio è mai questo? È l’odio
di molti così bene uniti in modo da formare una
Chiesa. Quei molti sono uniti non tanto da legami
esterni, quanto da uno spirito divino, che irradiandosi
in quei molti li unisce col medesimo spirito. Quei
molti sono uniti nell’amore divino. Soltanto che
l’infernalità presente e operante in ogni Chiesa può
avere il sopravvento, ed è capace di trasformare
l’amore in odio di Chiesa. Il processo di infernalizzazione
ha bisogno dei suoi tempi e delle persone
disposte a una impresa che a dire poco ci sbalordisce:
processo di egoisticizzazione ecclesiale.
d) Manca ancora qualcosa al vertice della metamorfosi:
è l’odio ecclesiale dirigenziale: è l’odio di chi
dirige la Chiesa. È l’odio più orribile, più mostruoso,
e proprio per questo il più prezioso. Gesù lo
vuole per sé, per toccare il vertice della sua metamorfosi
Figliale. Un odio che ha coagulato una intera
dirigenza ebraica.
In quella dirigenza le classi presenti avevano i loro motivi
personali per sentire quel Gesù di Nazareth come un pericolo
minaccioso e in più incombente: agli scribi fa paura
la grave emorragia ecclesiale in atto.
Agli anziani fa paura la minaccia di una invasione militare.
Ai sacerdoti la paura la minaccia di una distruzione
templare. Al presidente del Sinedrio, il Sommo Sacerdote,
fa paura la minaccia di un disfacimento nazionale.
Motivi diversi, quindi, che animano un unico odio: l’odio
ecclesiale dirigenziale.
Gesù lo vuole per sé, in quanto è il più efficace: il massimo,
per ottenere la verticalità di un odio che poteva dare
verticalità anche alla sua metamorfosi.
Quella dirigenza aveva un eccezionale ascendente nella
sua Chiesa, dovuto non tanto alla sua autorità morale,
quanto al terrore col quale soggiogava la sua Chiesa. Con
quella forza morale è riuscita a operare in brevissimo
tempo un completo cambiamento degli umori popolari.
Sei giorni prima tutti sono per Gesù; sei giorni dopo, tutti
contro di Lui.
Gesù stesso ha legalizzato l’odio di quella dirigenza: ‘È
reo di morte: lui stesso si è dichiarato Figlio di Dio!’.
Così Gesù ha ottenuto la sua distruzione totale: fisica,
morale, messianica, divina, pubblica e ufficiale. Ecco tracciati
i gradi metamorfosali:
1) È sostanziale con un odio qualsiasi
2) È completa con un odio religioso
3) È perfetta con l’odio ecclesiale
4) È superlativa con un odio dirigenziale.
Lasciamoci condurre su, per l’erta metamorfosale, fin
dove il Padre vorrà. Ha condotto il Cristo. E ora conduce
anche i cristiani.

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