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La divina dignità e quella umana a confronto. Come
Satana ci ha giocato proprio nella dignità umana: la divina
sacrificale, e l’umana soltanto da promuovere. Come
ha fatto Satana? Egoisticizzando l’amore Paterno mi ha
pure egoisticizzato l’umana, facendomi odiare la divina.
Ecco il suo gioco: la mia la rende bene assoluto, intoccabile,
alla quale fa servire anche Dio. Egoisticizzato l’amore,
pure la dignità umana.

Per sciogliere la morte e trasformarla in vita (la mia metamorfosi
salvifica) sono chiamato a lasciarmi odiare dal
mio nemico con devoto silenziosi amore. Questa novità
mai udita, ci ha fatto scoppiare una paura terribile. Proprio
da quella paura ho estratto una richiesta pressante. Devo
proprio lasciarmi odiare in tutto? Non basta che io mi lasci
odiare in qualche cosa? Abbiamo radunato tutti i beni che
un nemico mi può colpire. Li abbiamo messi in ordine:
beni componenti; beni aderenti, che concorrono alla formazione
di due beni inerenti, di cui il primo è l’umana
dignità. Un bene naturale che si consegue realizzando tutte
le potenzialità giacenti in una persona: potenzialità fisiche,
intellettuali, affettive, morali, professionali, sociali.
Per dare alla dignità umana una radice ancor più valida
l’abbiamo fatta derivare da quella divina. Abbiamo esaminato
la divina quale emerge dal Paterno visuato in me, e
quale emerge dal Figlio fideato da noi cristiani.
La divina è lasciarsi sacrificare. La conclusione dunque fu
deludente e mortificante. La dignità divina è difforme,
diversa e contraria alla umana. Alla dignità Paterna hanno
concorso in due: il Padre e Satana.
1) Questo ci mette il Padre: la sua espropriazione, la sua
cessione di proprietà e di libertà, il suo passaggio
all’agire umano, la sua completa disponibilità alla
morte dell’amore.
2) Nascosta la dignità Paterna, mi lascia cadere la
Figliale: fine nostra. Questo gli impone Satana: un
sequestro di persona, un affidamento totale a me (egoisticizzato),
gli impone la forma dell’istinto, riducendolo
a livello animale (istintivizzato), perché io vivendone
lo faccia morire azione dopo azione, anse a anse.
Così il Padre si sente degno di sprofondare in tutti nella
morte eterna dell’amore, e per taluni anche di inabissarsi
nella morte eterna dell’amore.
Ci è facile porle a confronto:
1) La dignità divina è sacrificale, salvifica, è metamorfosale.
2) L’umana è solo promozionale, alimentata dall’amore
egoisticizzato e dall’odio difensivo.
Come ha fatto? Ci ha strappato la divina, promuovendo
l’umana contraria alla divina. Abbiamo così promosso egoisticamente
la persona. Tolta la divina, egoisticizzata l’umana.
E l’abbiamo fatto proprio nel nostro secolo, che può
chiamarsi il secolo della affermazione della dignità umana!
Satana ha giocato proprio noi, Chiesa cristiana, legalmente
e magistralmente. Occorre che abbiamo a descrivere dettagliatamente
i contenuti del suo gioco infernale.
1) Della dignità umana ne ha fatto un bene assoluto, affermato
a ripetizione continua; di quella divina, una realtà
evanescente meritevole di un silenzio forzato e continuato.
Non se ne parla più.
2) Dell’umana ne ha fatto un bene intoccabile: sacro e
inviolabile; della divina una cosa che può essere abbattuta
da chiunque, ridicola e meschina.
3) Ci ha fatto piegare Dio al servizio della dignità umana.
Abbiamo racimolato dei peccati sociali, e precisamente
quattro: omicidio volontario, peccato impuro contro natura,
oppressione dei poveri, frode nella mercede agli operai.
Non che non siano peccato: lo sono per quella morte dell’amore
che vi scorre nella duplice forma di amore di odio.
Ma noi li abbiamo qualificati così: i peccati che gridano
vendetta al cospetto di Dio.
Per gridare efficacemente occorre che la persona cui si
grida sia capace di ascolto o di intervento. Alle grida per
invocare vendetta, il Padre non presa il minimo ascolto, se
non col tentativo di passare al povero e all’operaio la sua
dignità salvifica e metamorfosale. Il Figlio con la Madre
non hanno invocato né lampi, né fulmini, né tuoni; noi sua
Chiesa l’abbiamo saputo fare.

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