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La genesi dello scorrimento. Industria e scuola aprono la
clausura famigliare. La scienza è al suo servizio con idee e
prodotti nuovi. La persona si affida al sapere quotidiano.

Anche l’autorità dobbiamo lasciarci odiare? Essa è scorrimento
dei genitori stessi nei figli. Il divino è sacrificale;
neppure sacrificabile l’umano.
1) I genitori li sentono totalmente ed esclusivamente di
loro. I figli devoti sono il piacere dei genitori, e alimento
della comunione egoistica, sempre pronta a scatenarsi
su ogni resistenza. È la genesi dell’autorità infernale
dei genitori.
2) Ha avuto uno scorrimento pacifico per quel sentire proprio
del bimbo, che si sente piccolo. Davanti a lui è
facile sentirsi grande. Il piacere della grandezza vorrebbe
inalterato il sentire dei figli.
Ieri fu possibile ottenerlo in un ambiente chiuso, povero,
ove le idee non avevano circolazione. Era consentita una
semplice triangolazione: casa-chiesa-lavoro famigliare.
Nel nostro secolo quella chiusura è stata forzata; non dall’interno,
ma dall’esterno. L’industria in movimento, in
espansione, bussa alla clausura famigliare. La risposta è
consensuale: ci può dare molto di più dell’agricoltura; e
così si incomincia a uscire in ambiente aperto.
1) La povertà tradizionale si va riducendo, mentre le possibilità
economiche vanno aumentando.
2) L’industria esige persone sempre più intelligenti; la
scuola si va ampliando e perfezionando. Aumenta livello
economico e intellettuale.
3) Al servizio di questa persona ecco una scienza galoppante
che con le sue applicazioni manda in circolazione
intensissime idee, prodotti attraenti e allettanti. La
persona si affida alle sorgenti quotidiane del sapere
della radio, della televisione, del giornale. Stimoli perfetti
per migliorare il tenore di vita. Cambia l’abitare, il
vestire, il mangiare, il divertire.
Ma noi ci siamo limitati ad osservare l’esteriorità della
persona e non abbiamo puntato alla osservazione del suo
interiore, dove si attua una crescita favolosa. Il propellente
della sua crescita è l’amore per sé. In povertà, doveva
giacere con pochi movimenti; nella ricchezza può stabilizzarsi
in tutte le maniere. Amandosi: prende quello che
piace, lo fa suo e se lo gode. È l’avvio della comunione
con se stesso, che già avevamo intravisto nella vita dei
suoi genitori. Oggi i figli vogliono la loro comunione e
rifiutano malamente quella che i genitori vorrebbero proseguire
coi figli stessi. I genitori sono terrorizzati dalla
perdita dei figli, e disperatamente se li vogliono tenere,
moltiplicando le cose che fanno piacere ai figli. L’ultimo
gesto della cecità, questo; ne verrà una forte accelerata
sulla via della comunione personale. Chi ha trovato la propria
casa non farà più ritorno in casa degli altri: alienato.
Dai genitori non tornano più, e poiché erano e sono alleati
della Chiesa e della religione, e di Dio, con un solo odio
escono sbattendo tutte e tre le porte: famiglia, Chiesa e
Dio. Se ne vanno odiando i genitori, la religione, la Chiesa,
finanche Dio. Non è difficile giustificare un simile rifiuto:
la religione dei genitori fin troppo superficiale; cultualismo
e poco più, senza minimamente toccare il loro amore
di odio. I figli prendono possesso della loro casa e vi si
sentono proprietari assoluti: io finalmente sono mio, mi
sono liberato da ogni alienazione. In casa propria non c’è
più quel religioso aspetto, né quello morale; sono contenti
e paghi del sentire proprio dell’amore per sé.
A caratteri cubitali vanno scrivendo le nuove generazioni
su di sé: vietato qualsiasi scorrimento: famigliare, ecclesiale,
religioso, morale.
Abbiamo così perso i nostri figli. Non li perde però lo
Pneuma. Cosa ci domanda per noi e per voi: una completa
metamorfosi di autorità.

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