121

Riportare la dignità divina in quella umana. Partenza:
dovere della promozione umana. Contro le umane ingiustizie
che ostacolano la crescita non si fa uso delle stesse
armi, ma di contrarie. Mi tolgo i piaceri della vita, e col
risparmio aiuto i fratelli. Accetto l’ingiustizia personale e
sociale.

Siamo disposti a lasciarci odiare in quel bene che inerisce
in ogni persona, e che è la sua dignità? Proprio per alimentare
una tale disposizione ne parlo con una marcata insistenza.
Al suo stato attuale la dignità umana si erge contro
quella divina. La sua è solamente sacrificale, la nostra è
solamente promozionale. Satana ci ha strappato la divina,
egoisticizzandoci l’umana.
1) Ne ha fatto bene assoluto, di quello che era solamente
relativo.
2) Un bene intangibile, quello che doveva presentarsi
sacrificabile.
3) Ci ha lanciati nella azione sociale, per accelerarne la
crescita.
4) Ci ha armati di odio contro i gestori delle varie forme
di ingiustizia sociale.
5) Da discepoli della croce ha fatto di noi discepoli del
sociale.
6) Abbiamo benedetto la corsa promozionale della umana
dignità.
7) Abbiamo così sfondato i limiti della dignità umana:
degno della persona solo ciò che lo fa felice di qui.
8) Dolore e morte sono indegni della persona.
9) Sognavamo la pace sociale, ed ecco scoppiare lotte
sociali dal timbro marcatamente irrazionali.
Satana ci ha aperti all’umano, e chiusi al divino. Ci ha sposati
al sociale, e ci ha fatto divorziare dal piccolo evangelico.
Davanti a una vittoria satanica ottenuta in pieno campo
cristiano che cosa dobbiamo fare con urgenza? Dobbiamo
riportare e reinserire la dignità divina in quella umana.
Come è possibile?
1) Una partenza sicura: poiché l’uomo che incomincia è
un concentrato di potenzialità umane, occorre garantire
ad esse il loro ordinato sviluppo: la promozione umana
è un dovere basilare per tutti noi.
2) L’ostacolo più forte è dato dalla presenza ostinata di
ingiustizie sociali gravemente mortificanti lo sviluppo
della dignità umana. L’ingiustizia sociale è un prodotto
genuino dell’amore di odio. L’amore di odio non lo si
affronta con le stesse armi, e quindi non lo si combatte
con l’odio, che è sempre difesa dell’amore per sé. Lo si
va ad incontrare con armi contrarie; quali?
3) Incomincio a sciogliere l’amore per me, rinnegandomi
tutti i piaceri del vivere presente. Godere la vita è falsa
dignità umana; gli manca la divina: ‘Chi ama la sua vita
la perde’.
Dal mio rinnegarmi nascono ingenti capacità a sostenere
la promozione umana. La morte che mi do ai piaceri, va
alimentando l’amore ai miei fratelli, ma soprattutto mi
dispone all’incontro con le ingiustizie umane.
Raramente lo dico a chi lo commette, perché un male che
si commette ad occhi aperti raramente lo si fa rientrare; e
allora mi dispongo ad accettarlo con devoto e silenzioso
amore: sciolgo la morte dell’amore, la trasformo in vita, e
la faccio scorrere ai miei fratelli che fanno ingiustizia. Lo
possiamo fare con quelle personali; ma quando ci agitiamo
per quelle sociali?

Nessun commento:

Posta un commento