Conclusione


Pianin pianino, carissimi, procede così questo nostro
cammino. Se siete un po’ stanchi, rilassatevi e fatevi qualche
passeggiata con la fantasia, in montagna o al mare; se siete
un po’ agitati e scombussolati, fatevi una doccia ristoratrice
e poi riguardatevi a questo specchio morale e spirituale che
vi rimette in ordine accuratamente la persona; passatevi il
phon, che con quella sua aria da scirocco vi renda ripresentabili
al mondo, in questa storia che - ve ne starete certo già
accorgendo, a questo punto - vi pare un po’ vecchia e un po’
nuova. Non disprezzate le cose vecchie: estraetene la spazzatura,
e gettatela via; ma conservate il percorso antico, che
è anche sempre il più sereno e rassicurante.
Non lasciatevi abbindolare dalle cose nuove: vagliatele
bene, con prudenza: estraete da esse le cose superflue, e gettatele
via, lontano il più possibile da voi; ma gustate e vedete
anche in esse il germe che vi annuncia un’alba nuova, per
voi e per il mondo attorno a voi.
‘Meditate, gente, meditate’... E contemplate le meraviglie
di questa nostra natura, dentro e fuori di noi. Ricordando
che ‘meditare’ non è altro che fare il gioco del bambino che,
tassello dopo tassello, recuperando la tanto antica pazienza
e la tanto nuova sua fantasia, rimette insieme i pezzi (da 10,
a 50, 100, 500, 1000,...) del disegno da ricostruire con ordine,
per riuscire a far apparire il risultato di quello che, sempre
a mo’ dello specchio, non è altro che il meglio di quello
che c’è nel più profondo di lui in quel momento.


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